«Da una campagnola e da un fabbro ferraio, scalzi, nudi, afflitti e miserandi, nel '77, di febbraio, nacqui, fra quattro mura e quattro canne ».
Lo chiamarono «il poeta-contadino ». Non scrisse mai né sapeva ben parlare in italiano: tutto il suo mondo letterario era dialetto siciliano; nei suoi volumi sono in dialetto anche le dediche, talvolta indirizzate alla direttrice della scuola comunale in cui egli era bidello, talvolta al proprietario del vigneto che egli zappava, potava, innestava. Imparò a leggere da solo, perché non aveva il denaro per pagarsi la scuola; scandiva, una sillaba dietro l'altra, le insegne dei negozi; giovanissimo componeva poesie e voleva trovare il mezzo per metterle nero su bianco; quel compitare da autodidatta integrale fu per lui una conquista insperata: gli faceva scoprire che c'era il modo di imparare a leggere e scrivere anche per un contadino, come lui, poverissimo. Fu «scoperto », letterariamente, da Villaroel, che nel '28 lo invitò a Milano e lo presentò a poeti e letterati. Compose alcune migliaia di poesie, sparse in diciannove volumi (molti dei quali arrivarono a esaurirsi). Visse a Catania, portava la cravatta a fiocco; amava inneggiare, come la maggior parte dei poeti vernacoli, agli affetti familiari e ai campi. Morì il 6 aprile 1966, dodici ore dopo la morte della moglie, nel momento stesso in cui la portavano al cimitero.
....Egli è di ben proporzionata e muscolosa statura, semplicissimo nelle maniere e negli abiti, temperamento sanguigno e bonario, il viso roseo e adusto, espressivo e luminoso pe' grandi occhi azzurri e risolenti, copiosi capelli ricciutissimi e brizzolati.
E quand'io lo osservo, in città, fra letterati e ammiratori compiaciuti d'udirlo ripetere le sue georgiche rime, agevolmente la mia immaginazione commossa lo libera dal noioso solino, che gl'imprigiona l'ampio collo, e da tutto l'impaccio borghese, ed io me lo figuro nel negletto costume campagnolo, con la falce in mano, fra le bionde spighe, che recheranno il calore della vita e del pensiero a tante intelligenti creature; o con il cesto ricolmo d'auree o brune uve, fra i pampinosi filari delle opime viti, o nel palmento saturo di intenso odor dì mosto, di canzoni e di fumò, pigiante, calzato di pesanti scarponi, la massa del frutto inebriante; o in allegra compagnia di villani, ..... (Lorenzo Vigo Fazio).
MARI TIMPISTUSU
Comu cascati d'acqui a miliuni
ca petri petri fannu la battagghia,
grida lu mari, non senti raggiuni,
senza 'nimicu a se stissusi scagghia.
S'assicutunu l'unni a cavadduni,
'ntappunu scogghi scogghi e l'acqua spagghia,
e l'ecu comu 'rrunfu di cicluni
scatta, ribbumma e 'ntona la muragghia.
Lotta la varca supra e sutta l'unni,
ora scumpari e poi si torna a vidi,
e l'occhiu di guardari si cunfunni.
Chiovi di tutti banni e l'acqua scrusci,
li venti pazzi, forti fannu gridi
e lu munnu com'è non si canusci.
-Che pennellata da maestro nel sonetto «Sira» :
'Ntantu la luna sutta rami e fogghi
Stampa disigni, raccami, puntini,
E quannu codda tutti si li cogghi.
E che vigore e incanto dì rappresentazione nell'altro «Di sira» :
Stenni la notti lu so brunu mantu,
L'ariu friscu lu jelu salia,
Non ciata ventu e mentri ca fa via
Lu cantaturi strogghi- lu so cantu.
Lu cani senti rastu e abbaia tantu
A la placita luna ca talia,
La scena è bedda, ma davanti a mia
Sempri cci regna 'mprissioni e scantu,
Supr'acqua li larunghi festa fannu,
Forsi li peni mei, la mia paura
Ripetunu a lu spissu gracidannu.
'Mmenzu li fraschi, li notturni agriddi
Fannu lu runfu di sta vita dura,
E la me fantasia va pri li stiddi.
E che immagine felice in « Notti di Giugno » :
Comu pecuri muti, fermi e 'mpaci
Brunniunu li gregni arristucciati.
Ma ecco un vero capolavoro, perspicuo per quell'« arcana melodia pittrice » che Vagheggiava il poeta delle Grazie : ogni nota o schiarimento che mi sembrano del resto superflui, ne sminuirebbero la potenza evocatrice.
Cascata d'acqua di notti
Di 'nciancu di munti autu si ietta
N'acqua a linzolu e fa janca scumazza,
Sunanti petri petri s'ammazza,
Poi pigghia lu so cursu e s'arrizzetta.
C'è la luna, e l'immagini perfetta
Specchia pr'unni fa lagu e pari chiazza,
Nata, si sciacquaria, canta e svulazza
La caccia e l'umbra tessi all'acqua netta.
'Ranti, 'ranti, li salici ramuti
Silinziusi attentimi, adumbrannu
L'acqua di sutta e li canni giummuti.
La scena è d'accussì di sta nuttata,
Già li larunghi restanu cantannu,
E l'acqua sona, ccu la so cascata.
Non è facile trascegliere in questa aiuola di poesia, che ha tutto il fresco aroma delle zolle arate e il profumo agreste delle erbe e dei fiori in mezzo a cui vive il poeta. Egli lo sente, e chiude il secondo sonetto di dedica alla città natia con questi bei versi :
Catania, su di tia mi su accittati,
Li oduri comu zagari e violi,
Pirchì su ciuri di li toi cuntrati.
........ (Mario Guzzetta, dal Nuovo Giornale - Firenze - 28 - IX - 1922)
- Opere -
Catana : La siciliana, F. Di Paola, 1914
Firenze : A. Forlivesi e C., 1921
* Natura e sintimentu : liriche / Giuseppe Nicolosi Scandurra ; con prefazione di Giuseppe Villaroel
Catania : V. Muglia, 1922
Catania : Casa editrice musico-letteraria L'arte sicula, 1926
Milano : f.lli Treves, 1931
Catania : Studio editoriale moderno, 1934
Catania : Studio Edit. Moderno, 1934 (Tip. F. Zingale)
Catania : Tip. Conti, 1948
Catania : Tip. F. Conti, 1951
Catania : Tip. G. Gibilisco, 1952
Catania : tip. F.lli Di Benedetto, 1955
Catania : s.n., 1957
Catania : \s.n.!, 1959 (Catania : Tip. N. Di Benedetto)
Catania : Arti grafiche Edizioni Camene, 1959
Catania : \s.n.!, 1961 (Catania : Tip. Di Benedetto)
Catania : Tip. La moderna, 1963
Catania : Tip. S. Gullotta, 1963
\S.l. : s.n.!, 1965 (Catania : Tip. "S.Agata")
* Vigo-Fazio, Lorenzo La fava : dramma pastorale in un atto / traduzione in terza rima siciliana di Giuseppe Nicolosi Scandurra
Catania : Tip. S. Agata, 1965
Catania : Tip. S. Gullotta, s.d
Catania : s.n., 1965
- Bibliografia -
Enciclopedia di Catania, ed. Tringale
Comune di Baucina
RispondiEliminaProvincia di Palermo
VIII PREMIO DI POESIA DIALETTALE
«LOREDANA TORRETTA PALMINTERI»
Il comune di Baucina ha bandito la XI edizione del premio di poesia dialettale «Loredana
Torretta Palminteri» di cui si rende noto il seguente regolamento.
Art. 1 Il concorso letterario si divide in due sezioni: poesie inedite in siciliano e poesia in
lingua italiana edita o inedita.
Art. 2 Per la prima sezione si può concorrere con un numero massimo di tre liriche. Per la
seconda sezione si può partecipare con tre liriche per quelle inedite o una silloge edita.
Art. 3 Di ogni lirica devono essere inviate cinque copie dattiloscritte o fotocopiate,
perfettamente leggibili. Le poesie non devono essere firmate ma contraddistinte da uno
pseudonimo che verrà riportato in un foglio, chiuso dentro una busta, contenente i dati
anagrafici, recapito telefonico, i titoli delle opere presentate e la seguente dichiarazione
«le liriche presentate sono inedite e di mia composizione». Di ogni opera di poesia
devono essere inviate tre copie ed una dichiarazione contenente i dati anagrafici, recapito
telefonico e titolo dell’opera presentata. È preferibile presentare anche un cd contenente
copia digitale delle poesie presentate.
Art. 4 Le opere in concorso dovranno pervenire entro il 25 agosto 2012 al seguente
indirizzo: Comune di Baucina, Via Umberto I n. 64 90020 Baucina - segreteria premio di
poesia Loredana Torretta Palminteri- farà fede il timbro postale.
Art. 5 Le opere presentate non saranno restituite ed il comune di Baucina si riserva il
diritto di pubblicarle in apposite antologie senza compenso alcuno per gli autori.
Art. 6 La premiazione delle opere vincitrici e segnalate avverrà con una pubblica
cerimonia in una serata compresa tra lunedì 3 e venerdì 7 settembre nell’ambito
dell’222^ edizione dei festeggiamenti di Santa Fortunata patrona di Baucina. Tutti i
vincitori sono tenuti a ritirare personalmente i premi.
Art. 7 La giuria sarà composta da personalità del mondo culturale ed esprimerà il suo
insindacabile giudizio nella valutazione delle opere presentate, così come potrà
squalificare coloro che abbiano violato uno degli articoli del presente regolamento.
Art. 8 La partecipazione al concorso è gratuita ed implica l’accettazione delle norme del
presente regolamento.
Art. 9 Verrà inoltre assegnato un premio speciale ad un personaggio siciliano che si sia
distinto nel campo della letteratura, delle arti, dello spettacolo e della politica
Baucina 12 giugno 2012
L’assessore alle Attività Culturali Il Sindaco
Clara Lo Cascio Ciro Coniglio