Francesco Paolo Frontini (Catania, 6 agosto 1860 – Catania, 26 luglio 1939) è stato un compositore, musicologo e direttore d'orchestra italiano.

«Bisogna far conoscere interamente la vera, la grande anima della nostra terra.
La responsabilità maggiore di questa missione dobbiamo sentirla noi musicisti perchè soltanto nella musica e nel canto noi siciliani sappiamo stemperare il nostro vero sentimento. Ricordatelo». F.P. Frontini

Dedicato al mio bisnonno F. P. Frontini, Maestro di vita. Pietro Rizzo

giovedì 15 dicembre 2011

Giuseppe Nicolosi Scandurra - Poeta dialettale (Catania 1877-1966).

«Da una campagnola e da un fabbro ferraio, scalzi, nudi, afflitti e miserandi, nel '77, di febbraio, nacqui, fra quattro mura e quattro canne ». 

Lo chiamarono «il poeta-contadino ». Non scrisse mai né sapeva ben parlare in italiano: tutto il suo mondo letterario era dialetto siciliano; nei suoi volumi sono in dialetto anche le dediche, talvolta indirizzate alla direttrice della scuola comunale in cui egli era bidello, talvolta al proprietario del vigneto che egli zappava, potava, innestava. Imparò a leggere da solo, perché non aveva il denaro per pagarsi la scuola; scandiva, una sillaba dietro l'altra, le insegne dei negozi; giovanissimo componeva poesie e voleva trovare il mezzo per metterle nero su bianco; quel compitare da autodidatta integrale fu per lui una conquista insperata: gli faceva scoprire che c'era il modo di imparare a leggere e scrivere anche per un contadino, come lui, poverissimo. Fu «scoperto », letterariamente, da Villaroel, che nel '28 lo invitò a Milano e lo presentò a poeti e letterati. Compose alcune migliaia di poesie, sparse in diciannove volumi (molti dei quali arrivarono a esaurirsi). Visse a Catania, portava la cravatta a fiocco; amava inneggiare, come la maggior parte dei poeti vernacoli, agli affetti familiari e ai campi. Morì il 6 aprile 1966, dodici ore dopo la morte della moglie, nel momento stesso in  cui  la  portavano   al   cimitero.

....Egli è di ben proporzionata e muscolosa statura, semplicissimo nelle maniere e negli abiti, temperamento sanguigno e bonario, il viso roseo e adusto, espressivo e luminoso pe' grandi occhi azzurri e risolenti,  copiosi capelli ricciutissimi e brizzolati.
E quand'io lo osservo, in città, fra letterati e ammiratori compiaciuti d'udirlo ripetere le sue georgiche rime, agevolmente la mia immaginazione commossa lo libera dal noioso solino, che gl'imprigiona l'ampio collo, e da tutto l'impaccio borghese, ed io me lo figuro nel negletto costume campagnolo, con la falce in mano, fra le bionde spighe, che recheranno il calore della vita e del pensiero a tante intelligenti creature; o con il cesto ricolmo d'auree o brune uve, fra i pampinosi filari delle opime viti, o nel palmento saturo di intenso odor dì mosto, di canzoni e di fumò, pigiante, calzato di pesanti scarponi, la massa del frutto inebriante; o in allegra compagnia di villani, ..... (Lorenzo Vigo Fazio).

MARI  TIMPISTUSU
Comu cascati d'acqui a miliuni 
 ca petri petri fannu la battagghia,
 grida lu mari, non senti raggiuni,  
 senza 'nimicu a se stissusi scagghia.

S'assicutunu l'unni a cavadduni,
'ntappunu scogghi scogghi e l'acqua spagghia, 
 e l'ecu comu  'rrunfu di cicluni 
 scatta, ribbumma e 'ntona la muragghia.

Lotta la varca supra e sutta l'unni, 
 ora scumpari e poi si torna a vidi, 
 e l'occhiu di guardari si cunfunni.

Chiovi di tutti banni e l'acqua scrusci, 
 li venti pazzi, forti fannu gridi 
 e lu munnu com'è non si canusci.

-Che pennellata da maestro nel sonetto  «Sira» :
'Ntantu la luna sutta rami e fogghi 
Stampa disigni, raccami, puntini, 
E quannu codda tutti si li cogghi.

E che vigore e incanto dì rappresentazione  nell'altro   «Di sira» :

Stenni  la  notti lu so brunu   mantu, 
L'ariu friscu  lu jelu salia, 
Non  ciata ventu e mentri  ca fa  via            
Lu cantaturi strogghi- lu so cantu.

Lu  cani senti rastu e abbaia tantu
A la placita luna ca talia,
La scena è bedda, ma davanti a mia
Sempri cci regna 'mprissioni e scantu, 

Supr'acqua li  larunghi festa fannu,
Forsi  li   peni mei, la mia paura
Ripetunu a lu spissu gracidannu. 

'Mmenzu li fraschi, li notturni  agriddi
Fannu lu runfu di sta vita dura,
E la me  fantasia va  pri li  stiddi.

E che immagine felice in « Notti di Giugno » :
Comu pecuri muti, fermi e 'mpaci 
Brunniunu li  gregni arristucciati.

Ma ecco un vero capolavoro, perspicuo per quell'« arcana melodia pittrice » che Vagheggiava il poeta delle Grazie : ogni nota o schiarimento che mi sembrano del resto superflui, ne sminuirebbero  la  potenza  evocatrice.
Cascata d'acqua di notti
Di 'nciancu di munti autu si ietta
N'acqua a linzolu e fa janca scumazza,
Sunanti petri petri s'ammazza,
Poi pigghia lu  so cursu e s'arrizzetta.

C'è la luna, e l'immagini perfetta
Specchia pr'unni fa lagu e pari chiazza, 
Nata, si sciacquaria, canta e svulazza 
La caccia e l'umbra tessi all'acqua netta.

'Ranti, 'ranti, li salici ramuti
Silinziusi attentimi,  adumbrannu 
L'acqua di sutta e li canni giummuti.

La scena è d'accussì di sta nuttata, 
Già li larunghi restanu cantannu, 
E l'acqua  sona, ccu la so cascata.

Non è facile trascegliere in questa aiuola di poesia,  che ha tutto il fresco aroma delle zolle arate e il  profumo agreste delle erbe e dei fiori in mezzo a cui vive  il poeta.   Egli lo sente, e chiude il secondo sonetto di dedica alla città natia con questi bei versi :
Catania, su di tia mi su accittati, 
Li  oduri comu zagari e violi, 
Pirchì  su ciuri di li toi cuntrati.
........ (Mario Guzzetta, dal Nuovo Giornale - Firenze - 28 - IX - 1922)

- Opere -

Catana : La siciliana, F. Di Paola, 1914
Firenze : A. Forlivesi e C., 1921
Natura e sintimentu : liriche / Giuseppe Nicolosi Scandurra ; con prefazione di Giuseppe Villaroel
Catania : V. Muglia, 1922
Catania : Casa editrice musico-letteraria L'arte sicula, 1926
Milano : f.lli Treves, 1931
Catania : Studio editoriale moderno, 1934
Catania : Studio Edit. Moderno, 1934 (Tip. F. Zingale)
Catania : Tip. Conti, 1948
Catania : Tip. F. Conti, 1951
Catania : Tip. G. Gibilisco, 1952
Catania : tip. F.lli Di Benedetto, 1955
Catania : s.n., 1957
Catania : \s.n.!, 1959 (Catania : Tip. N. Di Benedetto)
Catania : Arti grafiche Edizioni Camene, 1959
Catania : \s.n.!, 1961 (Catania : Tip. Di Benedetto)
Catania : Tip. La moderna, 1963
Catania : Tip. S. Gullotta, 1963
\S.l. : s.n.!, 1965 (Catania : Tip. "S.Agata")
Catania : Tip. S. Agata, 1965
Catania : Tip. S. Gullotta, s.d
Catania : s.n., 1965
- Bibliografia -
Enciclopedia di Catania, ed. Tringale

1 commento:

  1. Comune di Baucina
    Provincia di Palermo
    VIII PREMIO DI POESIA DIALETTALE
    «LOREDANA TORRETTA PALMINTERI»
    Il comune di Baucina ha bandito la XI edizione del premio di poesia dialettale «Loredana
    Torretta Palminteri» di cui si rende noto il seguente regolamento.
    Art. 1 Il concorso letterario si divide in due sezioni: poesie inedite in siciliano e poesia in
    lingua italiana edita o inedita.
    Art. 2 Per la prima sezione si può concorrere con un numero massimo di tre liriche. Per la
    seconda sezione si può partecipare con tre liriche per quelle inedite o una silloge edita.
    Art. 3 Di ogni lirica devono essere inviate cinque copie dattiloscritte o fotocopiate,
    perfettamente leggibili. Le poesie non devono essere firmate ma contraddistinte da uno
    pseudonimo che verrà riportato in un foglio, chiuso dentro una busta, contenente i dati
    anagrafici, recapito telefonico, i titoli delle opere presentate e la seguente dichiarazione
    «le liriche presentate sono inedite e di mia composizione». Di ogni opera di poesia
    devono essere inviate tre copie ed una dichiarazione contenente i dati anagrafici, recapito
    telefonico e titolo dell’opera presentata. È preferibile presentare anche un cd contenente
    copia digitale delle poesie presentate.
    Art. 4 Le opere in concorso dovranno pervenire entro il 25 agosto 2012 al seguente
    indirizzo: Comune di Baucina, Via Umberto I n. 64 90020 Baucina - segreteria premio di
    poesia Loredana Torretta Palminteri- farà fede il timbro postale.
    Art. 5 Le opere presentate non saranno restituite ed il comune di Baucina si riserva il
    diritto di pubblicarle in apposite antologie senza compenso alcuno per gli autori.
    Art. 6 La premiazione delle opere vincitrici e segnalate avverrà con una pubblica
    cerimonia in una serata compresa tra lunedì 3 e venerdì 7 settembre nell’ambito
    dell’222^ edizione dei festeggiamenti di Santa Fortunata patrona di Baucina. Tutti i
    vincitori sono tenuti a ritirare personalmente i premi.
    Art. 7 La giuria sarà composta da personalità del mondo culturale ed esprimerà il suo
    insindacabile giudizio nella valutazione delle opere presentate, così come potrà
    squalificare coloro che abbiano violato uno degli articoli del presente regolamento.
    Art. 8 La partecipazione al concorso è gratuita ed implica l’accettazione delle norme del
    presente regolamento.
    Art. 9 Verrà inoltre assegnato un premio speciale ad un personaggio siciliano che si sia
    distinto nel campo della letteratura, delle arti, dello spettacolo e della politica
    Baucina 12 giugno 2012
    L’assessore alle Attività Culturali Il Sindaco
    Clara Lo Cascio Ciro Coniglio

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