Francesco Paolo Frontini (Catania, 6 agosto 1860 – Catania, 26 luglio 1939) è stato un compositore, musicologo e direttore d'orchestra italiano.
«Bisogna far conoscere interamente la vera, la grande anima della nostra terra. La responsabilità maggiore di questa missione dobbiamo sentirla noi musicisti perchè soltanto nella musica e nel canto noi siciliani sappiamo stemperare il nostro vero sentimento. Ricordatelo». F.P. Frontini
Dedicato al mio bisnonno F. P. Frontini, Maestro di vita. Pietro Rizzo
" Proprio oggi ho esaminato un rullo per autopiano della nostra collezione, un rullo della ditta Cigna di Biella con il "Sogno di marinaro" di Frontini.
Si tratta di uno dei quasi 6000 rulli della nostra collezione che lentamente stiamo formando, catalogando e scansionando per preservarne la memoria. [cfr. http://mbc.unipv.it/pagina-iniziale-first]. Purtroppo, per il momento, questo è l'unico rullo in nostro possesso con musica di Frontini."
Pietro Zappalà
Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali
Professore associato (L-ART/07)
Metodologia della ricerca bibliografica • Bibliografia musicale • Esegesi delle fonti musicali moderne
corso Garibaldi 178
I-26100 Cremona (Italia)
"Sogno di marinaio" 1911
Recupero e conservazione della collezione di rulli per autopiano
"Aggiungo ancora una notizia. Sto lavorando alla ditta F.I.R.S.T. (Fabbrica Italiana Rulli Sonori
Traforati), di Cremona, che era la principale ditta produttrice di
rulli in Italia. Ho ricostruito quasi interamente il catalogo, dal quale
risultano i seguenti 4 rulli dedicati a Frontini, tutti pubblicati fra
il 1.4.1911 e il 30.6.1913 (circa):
3851
Morceaux pour piano. IV. Serie n.
37 Valse charmant. N 34 Solitudine.
Notturno
3853
Morceaux pour piano. IV. Serie n. 35. Scherzo . -N. 38
Polonaise
3857
Esquisses musicales. N: 8 Cantabile; n. 10 Souvenir. Morceaux
pour piano V. serie n. 47 Serenata patetica
3866
Morceaux pour piano. II Serie n. 10. Berceuse. - N. 20 Désir
d'amour
Purtroppo al momento non ne
abbiamo neppure uno, ma qualora riuscissi a recuperarne, sarà certamente
mia cura scansionarlo/i e convertirlo/i in midi"
La Città di Palermo - Assessorato alle Culture
Il museo etnografico siciliano "Giuseppe Pitrè"
e il Coro Lirico Siciliano
presentano
ECO DELLA SICILIA
Frontini e Pitrè nell'In – Canto siciliano
Artisti del Coro Lirico Siciliano
Susanna La Fiura - soprano
Antonella Arena - mezzosoprano
Fabio Distefano - tenore
Alberto Munafò - tenore
Giulia Russo, pianoforte
Accendiamo una luce al Museo Pitrè
Canti popolari siciliani raccolti e trascritti da Francesco Paolo Frontini
Un omaggio al forte e indiscusso legame sussistente tra Giuseppe Pitrè e Francesco Paolo Frontini, due illustri maestri che hanno dedicato grande attenzione al cuore popolare della Sicilia attraverso un lavoro di ricerca, studio e diffusione dei più pregevoli, armoniosi e mirabili canti della tradizione regionale che rischiano, ingiustamente, di scomparire.
La Sicilia ai siciliani e al mondo.
Un capodanno tutto "siciliano" quello firmato Coro Lirico Siciliano.
CANZUNA DI LI CARRITTERI
CANZONETTA VILLARECCIA - Alberto Munafò Siragusa
MALATU P'AMURI - Antonella Arena
L'AMANTI CUNFISSURI - Fabio Distefano
LA ROSA - Susanna La Fiura
LA FICU - Alberto Munafò Siragusa
CIANCIU, NICI - Fabio Distefano
LA VUCCA - Susanna La Fiura
AMURI, AMURI - Cantilena dei mulattieri - Antonella Arena
LU 'NGUI, LU 'NGUI, LU 'NGUA' - Susanna La Fiura
MI POZZU MARITARI - Antonella Arena
PRI TIA DILIRU E SPASIMU - Alberto Munafò Siragusa
CANZONETTINA - Fabio Distefano
CANTO DEL CARCERATO - Alberto Munafò Siragusa
CELU, COMU MI LASSI! - Antonella Arena
PALUMMEDDA - Susanna La Fiura
MI LASSASTI IN ABBANNUNU - Alberto Munafò Siragusa
MI MANCANU LI TERMINI - Antonella Arena
CANZONETTA POPOLARE NELLA VENDEMMIA - Fabio Distefano
A NICI! - Susanna La Fiura
CANTO DE' CONTADINI ETNEI
CIURI, CIURI
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Coro Lirico Siciliano
grancoro@hotmail.it
www.facebook.com/coroliricosiciliano
Instagram: www.instagram.com/coroliricosiciliano/
Eco della Sicilia - Cinquanta Canti popolari siciliani con interpretazione italiana raccolti e trascritti, Ricordi - Milano - 1883.
(...)Ma ciò che qui interessa e dal carteggio scaturisce chiaramente, è l'influenza determinante che,
negli anni della sua formazione al Conservatorio di Palermo, ebbe sul Frontini l'incontro col Pitrè, l'uomo dotto e generoso che, intrattenendosi a ragionare con lui di canti popolari, gli comunicò succhi vitali pei suoi orientamenti futuri.
Prova di ciò sono le ben sei raccolte di melodie lasciate dal catanese, tutte riguardanti la Sicilia, e il loro alto valore scientifico, senza dire del libretto di Malìa, il capolavoro, musicato su testo di Luigi Capuana, in cui l'ambiente, caratterizzato da canti popolari, stornelli a risposta, danze, trovò, in un compositore spiccatamente congeniale alla poesia di popolo, un interprete di eccezionale merito e sensibilità.
Coro Lirico Siciliano diretto da Francesco Costa - martedì 4 Febbraio 2020, presso la Monumentale settecentesca Chiesa di San Michele ai Minoriti - "Questa terra fortunata, consacrata dal tuo Sangue..."
Inno a S. Agata parole di Salvatore Nicolosi Sciuto musica di F. P. Frontini 1886
I- Introduzione
Questa terra fortunata
consacrata dal tuo sangue
a e invitta, a te beata
scioglie l'inno trionfal.
Cittadini alzate il canto
alla intrepida virago
qui riposa il corpo santo,
questa è l'ara sua immortal.
II- Preghiera
Dal trono di gloria
o invitta guerriera:
ascolta fra i cantici
la nostra preghiera.
Ci salva pietosa
da tutti i flagelli
fa dono alla patria,
di giorni più belli.
La fede ravviva
la speme, l'amore,
fedeli o gran Diva
ci rendi al Signor.
All'illustre possente Patrona
Cittadini! Risuoni l'evviva
lieta echeggi la nostra canzone
e n'esulti la sponda giuliva.
Dai perigli salvò i mesti figli,
dalla peste Catania salvò.
Evviva.
Cittadini! Corone di alloro
al suo altare rechiamo festosi!
Desti il suono dell'inno canoro,
gli echi ascosi degli astri amorosi.
Dalle sfere le nostre preghiere ella accolse
la Patria esultò
***
qui è stato censurato, ogni settimana cancellano una raccolta inedita(forse potrà servire per una pubblicazione che interessa a questi "signori", ormai hanno lasciato meno di un quarto di quello che ho pubblicato), ma li abbiamo fregati!! :) https://archive.org/details/@frontini
Quartetto in Do minore per 2 violini, viola e violoncello 1879 di F. P. Frontini
riduzione per Liuti. エストゥディアンティナ・フィロドリーノ・ディ・キョウト第24回演奏会より。室内楽曲ステージのリハーサル映像です。
Dal 24 ° Concerto di Estudiana · Philodrino di Kyoto. È un'immagine di prova del palcoscenico di musica da interni.
石村隆行 Sempre Grazie!
Se domenica le fa comodo verrò per farle sentire i il 1° atto della mia Malìa; mi faccia sapere in che ora è disponibile tanto per non tornarle di disturbo.
Seduto al piano, in disparte,F. Paolo Frontinimagro, nervoso, appassionato, ci faceva sentire il suo Paggio e Regina, che il Ricordi aveva pochi giorni addietro stampato, e provava sull'uditorio gli effetti di una ballata indiana che aveva da poco finito di comporre.
Attraverso i turbinosi passaggi di una melodia nuova e calda e colorita con bizzarra eleganza, una spiaggia malese si svolgeva con la vaporosa trasparenza d'un sogno; e mentre la cadenza, disugualmente affrettata, rendeva assai bene il rullio d'un legno per l'aria tiepida e sonnolenta e tutta carca d'aromi vertiginosi, degli strilli gutturali come di scimmie, rapivano l'anima a gruppi di banani e di tamarindi, dove gli uccelli dai colori vivi del rubino, del zaffiro e dello smeraldo s'inseguono tra l'ozio ardente del meriggio, e il palpitar d'un canto lungo e lontano faceva pensare a un tempio, a ricami di marmo, dove delle fanciulle ignude a mezzo il corpo e dalla pelle bronzina, invocavano un idolo immoto di metallo.
A un tratto, mentre la signora Giselda sfogliava le bozze di stampa della sua Maria, che, l'Ottino pubblicava in Milano, il poeta usciva dalla sua biblioteca, dopo aver inseguito con l'estro qualche giovine ebrea dalla bocca di melograno o qualche fila di cammelli incedenti per l'immenso deserto sotto il plenilunio tranquillo: e si mescolava con gli altri a conversare, a celiare, a discutere.
E con quella giovialità di caricatura onde nacquero i meravigliosi figuri dell'XI canto del Lucifero, o si compiaceva d'imitare i gesti, la voce e l'accento de' venditori fiorentini, o improvvisava qualche feroce epigramma sur un poeta o un novellatore di moda, o leggeva con comica gravità degli squarci di libri che aveva ricevuto in dono, facendone risaltare i luoghi più spropositati.
Talvolta il Frontini, che allora raccoglieva le melodie popolari della Sicilia, gliene domandava una; e allora Mario, con la sua bella voce intonata, canticchiava una di quelle molle e malinconiche canzoni de' nostri villaggi,che ridestavano intorno la pace dei campi dormenti nel solleone: la cicala, gradita a poeti antichi, stride sugli alberi in fiore: il grano s'incurva biondo sotto l'alito infuocato dello scirocco; gli uccelli tacciono tra la solenne immobilità della selva.
Appunto in quelle belle serate , in cui signore eleganti e artisti e poeti disputavano d'arte e di letteratura e d'amore, si fermarono i criteri di poesia, per i quali i Siciliani hanno un carattere proprio e originale e potente.
Fu allora dibattuto e affermato l'avvenire del poema scientifico e della lirica, la quale, mettendo da parte il vuoto lusso delle descrizioni e le morbose efflorescenze dell'alessandrinismo afrodisiaco, cantasse l'uomo forte, l'uomo prudente e l'uomo dominatore.
Nacque allora una parola, ch'è ancora un segno di convenzione tra poeti Siciliani, ma che avrà certo la sua storia; e sarà oppugnata, discussa; e potrà, secondo i casi, trionfare o soccombere, ma gloriosamente ad ogni modo, perché rappresenta un'idea nobile, è il filo che lega molte giovani e ardite intelligenze, e sta scritta, come segno di vittoria, sulla bandiera della cavalleria dell'avvenire: edonismo.
« Tra gli artisti e compositori dell'Isola voi siete,
« se non il solo, uno dei pochissimi che comprendono la
« bellezza e la grazia delle melodie del popolo. Pur com-
« ponendone di belle e di graziose, Voi sapete apprezza-
« re queste vaghe e dolci reliquie d'un passato che non
« ebbe storia, e serbate a durevole monumento, delle
« note piene di sentimento squisito e di candore vergi-
« nale. Altri non penserà neppure a ringraziarvi dell'ope-
« ra patriottica da voi compiuta; io Vi ammiro ». Parole, sentite e quasi solenni. Giuseppe Pitrè
* parte di questa pagina l'ho scritta per wikipedia
Eco della Sicilia - Cinquanta Canti popolari siciliani con interpretazione italiana raccolti e trascritti per la casa Ricordi - Milano, nel 1883. La copertina è bizzarramente disegnata e colorita. Il Frontini intende dare un saggio delle più caratteristiche canzoni dell'isola. Tutte sono state raccolte dalla viva "voce", sia direttamente da lui, sia da altri prima di lui. Una parte provengono dalle Raccolte di Giuseppe Pitrè, sono di S. Torrisi la melodia 21, di Salvatore Pappalardo la 33, di Giovanni Pacini la 40, di B. Geraci la 41, di Martino Frontini la 42. Sono di Giovanni Meli le poesie 11, 17, 23, 40, di G. Guardo la 21 e 39, di G. Bianchi la 33. Dopo la prima strofa intercalata nelle note musicali, insime con la interpretazione, segue ad ogni pezzo il resto della poesia, testo ed interpretazione. La raccolta è dedicata a G. Pitrè; il quale vi scrisse la lettera intitolata: " Di una nuova Raccolta di Melodie popolari siciliane".(Vedi Pasqualino-Vassallo e Pitrè)
Critica
Nella raccolta frontiniana Eco della Sicilia sono contenuti 50 canti popolari dei quali la parte più cospicua è costituita da canzoni catanesi, arie d'amore o canzonette burlesche, che, sebbene conservino intatti i caratteri etnofonici della melodia siciliana, lasciano trapelare; dalla forma e dalla sostanza melodica, un'origine prettamente cittadina e un'epoca ben determinata della loro genesi. Le forme dell'arietta settecentesca o dell'aria teatrale del primo ottocento costituiscono la base della loro struttura e il carattere del canto; possiamo anche aggiungere che un paio di esse è probabile non siano state del tutto sconosciute a Vincenzo Bellini. Delle autentiche cantilene del popolo e della gente di campagna solo pochi preziosissimi esemplari, sei o sette in tutto, si riscontrano nel volume.
In ogni canto siciliano non solo è riflessa l'anima del cantore, ma i caratteri della razza e l'afflato della terra a cui esso appartiene vi imprimono il loro segno indelebile. Anche senza sapere da quali Provincie dell'Isola i canti provengano non è diffìcile stabilire la località, se non addirittura il tempo, in cui essi nascono. Ogni canto è sempre legato ad una tradizione, ad un linguaggio melodico, ad accenti particolari, discorsivi, drammatici o espressivi, che rivelano i modi musicali delle antiche razze che si sono avvicendate in ogni luogo della Sicilia lasciando la loro impronta nei dialetti, negli usi, nei costumi, nelle musiche.
Il Frontini, spirito complesso e aristocratico, volle mostrare completamente tutta la natura musicale della gente etnea, attraverso le raffinate melodie cittadine e le spontanee cantilene campagnole.
Presentazione dell'autore
Nel presentare al pubblico questa Raccolta di Canti Popolari Siciliani, intendo solamente dare un saggio delle più caratteristiche fra le canzoni dell'isola. Epperò, è da notare, che se qualche melodia del continente si riscontra fra quelle da me raccolte, non è da farmene una colpa. È risaputo, come molte delle più briose ed allegre canzoni del napolitano e dell'Italia meridionale, vanno e fanno il giro dell'isola con delle false forme dialettali; e così si dica anche di qualche patetica ed amorosa cantilena siciliana, che va nel vicino continente — da ciò, il facile inganno di crederle del paese ove si cantano. Devo, intanto, la mia più affettuosa riconoscenza all'illustre professore Cav. Giuseppe Pitrè da Palermo, che tanta parte ha speso al completamento della mia raccolta, che mi onoro dedicargli.(Francesco Paolo Frontini)
Canti
In Eco della Sicilia......Spiriti e forme di un secolo eminentemente musicale vengono conservati nella loro lineare purezza attraverso la fedele trascrizione del raccoglitore. Il quale non volle adoperare quei fronzoli perfettamente inutili che adoperò un altro raccoglitore di canti siciliani venuto dopo di lui (fronzoli attraverso i quali è palese un vanitoso spiegamento di tecnica personale) ma seppe modestamente, saggiamente nascondersi dentro i canti dovuti ad autori che rimarranno eternamente ignoti ma eternamente vivi, poiché delle melodie di esse si è impossessato il vero, unico autore: il popolo. Arie e serenate di Catania romantica 3/12/1945, Francesco Pastura
Rappresentata la prima volta, la sera del 31 maggio 1930, all'Anfiteatro Comunale di Catania, dalla Com pagnia diretta da Turi Pandolfini. I commenti musicali sono di P.P.Frontini, e la scena venne dipinta da
E.Fanìa, scenografo del S.Carlo.
Personaggi
ZACCARIA 35 anni: amante di
ANNUNZIATA 30 anni, padrona della "casa".
LUCIO RAFFADALI studente ventenne.
RAFFAELE servo. Nano alla Velasquez; "innocente" alla francese. Età imprecisabile; forse venticinquenne.
LINA cioè. Carmela,
OLGA cioè Teresa,
EMMA cioè Francesca e
AGRIPPINA ancora tale; "inquiline".
DONNA ROSA madre di Annunziata; cinquanta.
ONOFRIO e COSIMO amici di Zaccaria.
DUE SUONATORI del "guarda e salva", uno dei quali cieco.
IGNAZIO operaio: frequentatore della "casa"; 23 anni.
VENDITORE di arancie.
VOCE di una venditrice di piselli, Coro dei mandolinai. -Oltre voci delle strada.
--
L'interno di una casa di tolleranza di infimo ordine.
Salone squallido. Sofà sgangherati; un tavolo; delle sedie; uno specchio in cornice alla parete, contornato di carte da visita. In fondo un usciuolo che dà nell'interno della casa, e l'entrata principale , dal la quale si scorge la scala sudicia e buia. A destra finestre chiuse da gelosie inchiodate, e un àndito celato da una tenda a fiorami. A sinistra porte che danno nei camerini.
Penombra greve, umidiccia, maleolente; malgrado fuori sia maggio. Manca poco a mezzogiorno, dalla strada salgono rumori di opere, voci di venditori ambulanti, gridi di bimbi che giocano al sole, richiami di mamme.
- Epoca: sul finire del secolo XIX, in una grande città Siciliana.
Nello stesso anno, nel mese Febbraio, F.P. Frontini aveva scritto altri commenti musicali per la commedia "U Spirdu" di Russo Giusti.
............La musica del Frontini ci dà tutte queste cose; essa ci scuote perchè scritta con la sincerità di un' artista incorrotto, essa ci dimostra un cuore che sente e che ha un ideale di cui è gelosissimo.
La musica del Frontini che non si attiene solamente alla melodia, nè agli arruffamenti di un'armonia scientifica, non è una convenzione sistematica. Egli si mostra scevro di tutti questi convenzionalismi, che rovinano quasi sempre le intensioni oneste degli artisti timidi, e la sua musica è l'eco fedele, l' impronta originalissima di tutti i sentimenti che si avvicendano continuamente nell'animo suo, di quei sentimenti che bastano a sviluppare l' azione.
Egli ne ha fatto una scuola a parte ; egli che sente quest'aura di novella vita, scruta ancora nell'intimo del popolo che deve giudicarlo e scrive sotto l'impulso dell'ispirazione accoppiando ai canti un'adeguata armonia............................................
Musicista, compositore, direttore di orchestra e di banda .
Fu allievo di Francesco Paolo Frontini, che lo inizio, tra l'altro, allo studio dei classici della musica e gli rivelò i valori culturali e sociali della musica popolare: due poli, questi, tra i quali si svolse poi la sua attività artistica, con decisa prevalenza del secondo.
Giovanissimo si cimentò nell'opera lirica con una Elvira da Montefeltro cui seguirono nel corso degli anni composizione d'ogni genere, dai poemetti sinfonici alla musica da camera, dagli intermezzi lirici alle musiche liturgiche, dagli inni patriottici alle operette.
Nel 1910 a Malta, dove si trovava per motivi professionali (direttore sostituto dell'orchestra del Real teatro e direttore delle filarmoniche « Rohan » e « Vilhena » ) e dove aveva sposato la concertista d'arpa Anna Battista, che perdette giovanissima, compose l'ormai celeberrima « mattinata » ...e vui durmiti ancora, romanza di sapore squisitamente siciliano con cui si inizia quella vastissima produzione di composizioni etnofoniche che fecero di lui un classico del genere, al punto che e quasi nel suo nome che la Sicilia musicale si riconosce (la canzone Sicilia bedda e divenuta addirittura una sorta di inno nazionale dei siciliani): e davvero egli interpretò musicalmente l'anima del popolo siciliano.
Notevole la sua attività professionale come concertatore e direttore in varie stagioni liriche in Italia e all'estero e come direttore del coro e maestro sostituto al teatro Massimo Bellini di Catania. Insegnò musica e canto negli istituti scolastici statali, fondò e diresse l'istituto musicale annesso al reale ospizio di beneficenza di Catania e diresse la scuola musicale dello stesso ospizio.
Nel 1929 fondò il gruppo folkloristico « Canterini etnei » che sotto la sua direzione raggiunse alti vertici artistici e consegui straordinari successi e primati assoluti in tutti i concorsi del genere. Compose le musiche per dieci drammi dialettali siciliani che furono rappresentati con alterna fortuna nell'isola e nel continente.
Mori a Siracusa dove era stato ancora una volta chiamato per istruire e dirigere i cori delle rappresentazioni classiche.
A. COR.
Opere:
Cali, Gaetano Emanuel - Lierre : Valse lente, pour piano - Milan - 1914
Emanuel Cali, Gaetano - Album di 12 canzoni popolari siciliane / [musica di] Gaetano Emanuel-Cali - Firenze -
Cali, Emanuel Gaetano - La vo : ninna nanna siciliana / musica di G. Emanuel Cali ; versi di F. Impellizzeri - Catania stampa Roma - 1931
Cali, Gaetano Emanuel - Taormina : Canzone-tango [per canto e pianoforte]. Versi di A. L. Emmanuele - Catania Firenze - 1930
Cali, Gaetano Emanuel - Capelli Neri : Canzone tango per pianoforte con testo. Parole di Giuseppe Gargano - Firenze - 1928
Cali, Gaetano Emanuel - Primavera Siciliana : Canzone per canto e pianoforte. Versi di G. Formisano - Firenze -
Cali, Gaetano Emanuel - E non ritorna piu... : Canzone per canto e pianoforte. Versi di Pietro Guido Cesareo - Firenze - 1922
Cali, Emanuel Gaetano - Sicilia 'ncantata : canzone siciliana / musica di Gaetano Emanuel-Cali ; versi di Giuseppe Olivieri - Catania Firenze - stampa 1933
Emanuel Cali, Gaetano - I want to go to Sicily : [per canto e pianoforte] / words by Daniel V. Valenfort - Firenze - 1927
Emanuel Cali, Gaetano - Siciliana : One-step [per orchestrina] - Catania - [1929]
Emanuel Cali, Gaetano - Danza dei colori : One-step [per] orchestrina con pianoforte conduttore - CataniaFirenze - 1928
Emanuel Cali, Gaetano -E vui durmiti ancora - video ] : mattinata siciliana per pianoforte, con testo / versi di Giovanni Formisano - Catania-Firenze - 1927
Emanuel Cali, Gaetano - Sicilia bedda! : Versi di Sebastiano Grasso - Catania - 1929 Firenze
Emanuel Cali, Gaetano - Siciliana : Canzone one step [per canto e pianoforte] - CataniaFirenze - 1929
Emanuel Cali, Gaetano - Two-step dei monelli : [per] orchestrina con piano - CataniaFirenze - 1930
Ultimo colloquio col Maestro Frontini
.........Ci trovavamo spesso, nel vostro studio, insieme col povero Emanuel Calì. E le ore scorrevano lietamente. I vostri occhi, posandosi su ognuno di noi, sembravano accarezzarci paternamente.
-~ Siete i miei più cari amici - ci dicevate spesso.
Poi Emanuel Calì morì, Fu uno schianto pel vostro cuore paterno.
Quando ci si rivide, dopo la disgrazia, non trovammo parole. Soltanto dopo un poco che ci guardammo stringendoci fortemente le mani, mi buttaste le braccia al collo e mi diceste stringendomi sul vostro cuore:
- Ora non mi resti che tu solo. - E piangemmo entrambi..(continua)