Francesco Paolo Frontini (Catania, 6 agosto 1860 – Catania, 26 luglio 1939) è stato un compositore, musicologo e direttore d'orchestra italiano.

«Bisogna far conoscere interamente la vera, la grande anima della nostra terra.
La responsabilità maggiore di questa missione dobbiamo sentirla noi musicisti perchè soltanto nella musica e nel canto noi siciliani sappiamo stemperare il nostro vero sentimento. Ricordatelo». F.P. Frontini

Dedicato al mio bisnonno F. P. Frontini, Maestro di vita. Pietro Rizzo

venerdì 19 giugno 2015

IL CASO RAPISARDI di Giuseppe Giarrizzo - 1987


«La storia della letteratura è rettilinea: chi non va sulla via maestra sarà falciato come una mala erbaccia. Chi si ricorderà in una storia letteraria futura di coloro che, vissuti al tempo del Carducci, non furono suoi alunni? Chi sono oggi grandi e gloriosi poeti se non i giovinetti carducciani d’una volta? E qual potenza hanno sulla nostra vita e sulla nostra arte Mario Rapisardi con i suoi cento, Arturo Graf con i suoi mille?» 
                (Rivista “Hermes”, Prefazione, 1° gennaio 1904)


 
disegno di Antonino Gandolfo 



IL CASO RAPISARDI

1987

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martedì 2 giugno 2015

"Sicilia perla del mediterraneo" - Poeti arabi di Sicilia

Gli Arabi furono in Sicilia nei secoli IX e X. Amarono tanto questa magica terra, che la considerarono la loro perla più pre­ziosa, la perla del Mediterraneo. Per essi la Sicilia divenne il giardino più fiorente e Palermo una delle capitali più belle di quel tempo, e anche molto oltre. E cantarono questa loro terra: una terra da non dimenticare! E quando gli eventi storici li costrinsero ad abbandonarla, piansero le loro lacrime più cocenti e amare. Per l'Editore Mondadori, tra i Poeti dello Specchio, è apparso un bel volume dal titolo seducente: 



impressioni di Vittorio Morello 
POETI ARABI DI SICILIA. Vi sono i versi più belli mai concepiti dagli Arabi, nella versione di poeti di grande rilievo come Mario Luzi, Valerio Magrelli, Edoardo Sanguineti, Patrizia Valduga, Antonio Porta, Maurizio Cucchi, Giovanni Raboni, Toti Scialoja, Giovanni Giudici, Jolanda Insana, Cesare Viviani, Elio Pagliarani, Giorgio Manganelli, Emilio Isgrò, Biancamaria Frabotta, Alfredo Giuliani, Franco For­tini, Ignazio Buttitta, Andrea Zanzotto. Gli Arabi si trovarono ad ispirarsi in un ambiente saturo di cultura greca e vi crearono le loro liriche più altisonanti: era la fiamma della loro anima mediterranea, ebbra di sole e di mare, di terre rigogliose, che cantava per l'eternità. È bene tenere presente che l'influsso di chiaro vibrante sapore arabo si innesta su una forte tradizione greco-latina, creando una particolare sonorità di linguaggio, che si è poi riflessa nel mondo cortese dei musici, cantori e giullari dell'epoca normanna e di quelle successive. Penso che i poeti italiani, incaricati di curare le versioni dai testi arabi, abbiano rispettato il più possibile la particolare sonorità so­praccennata, cercando con cura e amore le parole più adatte ad esprimere il pensiero dei poeti arabi di Sicilia. Ora i poeti arabi del volume, con a fianco i curatori delle versioni, in brevi selezioni. Emerge da testi e versioni la fiamma mediterranea. 

MUHAMMAD IBN AL-QUTTÀ (Maurizio Cucchi) "Aiuta il liquore e ti dà gioia, / cessa dunque di cavalcare / i giovani e forti cammelli. / Non versare più lacrime / su un luogo di bivacco / già ormai distrutto..(Valerio Magrelli) "Se è tempo di delizie, ne approfitto, / poichè lo stesso uomo che si sveglia al mattino / forse non giungerà fino alla sera." "E se non la raggiungo in questa vita / sarò presso di lei nel buio della tomba." 

IBN AT-TUBI (Valerio Magrelli) "La tua bellezza iscrive due parentesi / sulle tue guance, e sulle sopracciglia / due ondulate 'enne' ." "Così questa scrittura / reca un senso sottile / e dona agli occhi più concentrazione." (Toti Scialoja) "Nella sua bocca spiccano perle / chiuse nel cerchio della corniola." "Acuminate lame di ciglia / sono una spada fine a due tagli." "Un solo bacio su quella bocca / apre il sentiero della paura." 

IBN AL-KHYYAT (Maurizio Cucchi) "Benchè sia io ormai giunto a età matura / non puoi desiderare che dimentichi. / Sono chi hai conosciuto / come tuo primo amore." "Per il mio scopo viaggio nella notte / come di notte viaggiano le stelle / e tra la gente c'è chi si addormenta / e chi viaggia nel mantello." 

AT-TAMINI (Giovanni Raboni) "Non è una casa per me il deserto / ma è nel deserto che l'amato giace." "Dolce mi è in te l'amara notte / quanto amara mi è in te la dolce luce." 

MUHAMMAD B. QASIM B. ZAYD (Franco Fortini) "E tu che hai nella bocca le dolcezze / uno dei tuoi malati ti domanda, / che dalla bocca tua ne beva un sorso." "Quanta guerra per te, notte su notte, / e quanti assalti disperati! Quanti / i desideri di te, gli sgomenti..." 

MAGBAR B. MAGBAR (Mario Luzi) "La separazione è dura a sopportare / lascialo andare con il ricor­do del commiato / e promettigli ciò che lo farebbe vivere / un delicato vincolo un incontro / o sembianza perfetta fra le lune / e splendore / di quel che sotto il velo si nasconde..." 

ABÙ ALÌ AL-HUSAYN (Valerio Magrelli) "Forse un calice conico ricolmo di bevanda / brilla come la luce del mattino." "Non credere, la lacrima dell'occhio / ha la stessa sostanza del mio sangue, / è solo il mio sospiro che la fa uscire fuori."

ABÙ L-QASIM'ABD AR-RAHMAN (Valerio Magrelli) "Oh, quanto è bello un lampo che balena / sopra la terra! Quanto è dolce una visione / che visita la notte per l'unione / tra noi due."

ABÙ ABD ALLAH B. SADUS (Toti Scialoja) "Interminabile notte fino a parere eterna / senza speranza dell'alba nè di luce per sempre..." 

ABD AL-AZIZ AL-BALLANUBI (Valerio Magrelli) "Ti avevo custodito dentro la mia pupilla, / ma quando l'occhio pianse volli metterti / vicino a Dio, nel cuore del mio cuore." 

ALÌ AL-BALLANUBI (Giovanni Giudici) "Al tramonto bevemmo il sole d'un bel vino / che portò la sua luce al sole dell'aurora..."
 (Jolanda Insana) "La spada del suo sguardo trapassò il mio cuore / e il sangue cola e rosseggia sul suo viso."
 (Valerio Magrelli) "Gioisci delle arance che raccogli: / dalla loro presenza viene gioia." 
 (Patrizia Valduga) "Del mio turbante coronandola / senza velo la guardai." "E le intessei drappi preziosi / e tutta la drappeggiai." "Ricamai segni ma il presagio / temetti e li cancellai." "E fummo preda delle coppe, / svanì il liuto più che mai." 
 (Cesare Viviani) "L'amore non è che un sentiero rischioso, / un laccio in cui vi si scivola." "e in quest'ombra la giovane minuta gazzella / cattura il leone della foresta."
 
I poeti arabi della Sicilia amano l'amore, amano la vita, amano la terra, il mare, il cielo, amano la Sicilia. Amano la loro magica terra. Chiudiamo con due versioni in vernacolo siciliano:
IBN HAMDIS (Ignazio Buttitta) "l'aurora porta lustru nno scuru / comu un mureddu sudatu da cursa..." "suspiru versu la me terra..." 
(Emilio Isgrò) "Ah, mari, mari tintu, / è tuttu a li to spaddi 'u paradisu." 
Sicilia, Sicilia, la perla del Mediterraneo!