Francesco Paolo Frontini (Catania, 6 agosto 1860 – Catania, 26 luglio 1939) è stato un compositore, musicologo e direttore d'orchestra italiano.

«Bisogna far conoscere interamente la vera, la grande anima della nostra terra.
La responsabilità maggiore di questa missione dobbiamo sentirla noi musicisti perchè soltanto nella musica e nel canto noi siciliani sappiamo stemperare il nostro vero sentimento. Ricordatelo». F.P. Frontini

Dedicato al mio bisnonno F. P. Frontini, Maestro di vita. Pietro Rizzo

sabato 22 gennaio 2022

L' INFINITO a Mario Rapisardi

 



" CRITICA ed ARTE

ANNO 1, n.1 20 febbraio 1907 Catania

L'INFINITO

a Mario Rapisardi


Dell' efimero ingegno oh stolta audacia

Che tenta scandagliare l'infinito,

Come il fanciullo l'alta onda che bacia

Con trepidi susurri l'ermo lito!


Oh l'infinito! Magica parola

Creata dal pensiero impetuoso,

Uscita, nell'ebrezza, dalla gola

Arsa di sete, in faccia al radioso


Cielo cui mille solcano diamanti!

Ma che sai tu, mio labile pensiero,

Degli astri nello spazio rutilanti,

Che del conteso, dell'estremo vero?


Non la piccola casa ov' io m'aggiro

Conosco appieno, non la mia città

Natale: ignoto quel che vedo e miro

A me d' intorno, quel che viene e va


Sangue venoso e rosso entro il mio cuore,

Degli occhi la famelica pupilla

Che d'ogni cosa sa forma e colore,

Ignota della selce la scintilla


Che, sorta appena, tosto si dilegua!

Nulla conosco, e nulla t'era noto,

Poichè la parte al tutto non s'adegua,

O Leopardi, tu che il grande Ignoto,


Che l'Infinito intendere credesti

Dall'ermo colle che ti fu si caro!

Miraggio fu che l' uomo alza a' celesti

Abissi ; ma, sparito, in un amaro


Fiume s'annega l'uomo sconfortato.

Quanto più sano chi nel cerchio breve

Della famiglia, nel suo gramo stato

Riposa ! una dolcezza alta riceve


Dalle piccole cose! un moscerino

Gli è cagion di letizia, un dolce canto

Gl' insinua per le vene un si divino

Palpito e gli produce un tale incanto


Nel cuore, ch' ei non cura se le stelle

Sian piccole cosi come le vede

Lo sguardo grosso, o smisurate nelle

Profondità del cielo! E nulla chiede


Del suo destino! Ma il pensiero invitto

Che irrequieto irrompe dalla chiostra

Del capo, quanto più cade sconfitto,

Tanto più altero e grande si dimostra


Nel sogno vano d'abbracciare il mondo

Universale ! O Leopardi, e tu

Col tuo pensiero discovristi il fondo?

Pensier dell' uomo, ne sai forse più?


SantìSottile Tomaselli