Una Carriera Poliedrica e le Prime Accoglienze
Bernardini fu un'autrice prolifica tra il 1896 e il 1920, cimentandosi in diversi generi:
Narrativa e Teatro: Scrisse novelle e opere teatrali, spesso con protagoniste femminili "fuori dal canone", ribelli e animate dal desiderio di emancipazione.
Poesia: Pubblicò diverse raccolte poetiche, tra cui Intime, Nuove Intime, Flos Animae e Sottovoce.
Giornalismo: Collaborò assiduamente con importanti testate nazionali (come La Tribuna e Nuova Antologia) e riviste femminili (come La Donna), dove veniva celebrata come una delle migliori collaboratrici.
Inizialmente, la sua poesia ricevette giudizi positivi dal ristretto circolo verista del futuro marito, Luigi Capuana. Giovanni Verga e Federico De Roberto, per esempio, elogiarono la sua raccolta Nuove Intime per la sua freschezza e sincerità.
Il Matrimonio con Capuana e lo Scandalo
La svolta nella sua percezione pubblica fu il matrimonio, nel 1908, con il celebre scrittore verista Luigi Capuana, molto più anziano di lei. Questo evento scatenò un'ondata di pettegolezzi, invidie e aspre critiche personali.
Accuse di Arrivismo: Autori come Mario Rapisardi e Luigi Pirandello la dipinsero non come una moglie, ma come una "profittatrice" che sfruttava la fama del marito per farsi strada nel mondo letterario. Pirandello, in una lettera privata, la definì sprezzantemente "una donna stupidissima".
La "Macellatio": Il disprezzo raggiunse l'apice nel 1913 con la pubblicazione di un libello diffamatorio, la Macellatio Capuanae Bernardinaeque, da parte di Francesco Biondolillo e Mariotto Mariotti, che si beffavano apertamente della coppia.
Lo Scontro con il Futurismo e l'Episodio Cruciale con Marinetti
Nonostante le sue opere mostrassero uno spirito innovativo e anticonformista, Bernardini si scontrò con il movimento futurista, la cui retorica era profondamente maschilista. Un momento cruciale della sua carriera fu la vicenda legata alla pubblicazione della sua raccolta poetica Sottovoce.
La Richiesta di Marinetti: Filippo Tommaso Marinetti, inizialmente entusiasta dei suoi versi, accettò di pubblicare la raccolta nella sua rivista Poesia. Tuttavia, poco prima della stampa, impose delle condizioni umilianti: chiese alla poetessa di cambiare il titolo in "Il mio grido" (più "virile" e conforme al Futurismo) e di aggiungere un prologo firmato dal marito, Luigi Capuana.
Il Rifiuto e l'Auto-Emarginazione: Bernardini, donna fiera e contraria a qualsiasi sottomissione, rifiutò categoricamente. Rinunciò alla pubblicazione con Marinetti e diede alle stampe Sottovoce per un editore catanese, accompagnandola con un prologo di sfida diretto "al lettore", in cui denunciava pubblicamente le richieste del leader futurista e affermava la sua indipendenza artistica.
La Rinuncia alla Poesia: Questo episodio la portò a un'amara presa di coscienza. Sentendosi negata la libertà espressiva, decise di abbandonare per sempre la poesia per dedicarsi esclusivamente alla narrativa e al teatro, generi che le permisero una voce più libera.
Gesualdo Manzella Frontini: l'Attacco di un Futurista Siciliano
In questo clima di ostilità, l'articolo mette in particolare evidenza la figura di Gesualdo Manzella Frontini, presentandolo come un chiaro esempio delle beffe e dei tentativi di sminuire il suo lavoro.
L'Attacco Pubblico: Il 28 aprile 1910, Frontini, uno dei massimi esponenti del futurismo siciliano, pubblicò sul Corriere della sera un articolo dal titolo "Grotteschi e romantici (a Luigi Capuana sempre giovane)".
La Derisione: In questo scritto, Frontini usò in tono derisorio il titolo di un'opera della Bernardini, La vita urge…, citandolo con sarcasmo: "La vita urge – io ripeto – con richiamo affettuoso alla gentile Bernardini-Capuana...". Il suo intento era chiaramente quello di sminuirla, associando il titolo della sua opera a uno spirito "grottesco" e prendendo in giro la coppia.
La Tempestiva Difesa di Capuana: La reazione di Luigi Capuana fu immediata e fortissima. Assumendo il ruolo di portavoce della moglie, rispose a Frontini con una lettera in cui non solo difendeva Adelaide, ma ne rivendicava con forza il ruolo di futurista ante litteram. Capuana scrisse che lei era futurista "da tanto tempo avanti che si parlasse di futurismo!" e che il suo futurismo era soprattutto "sincerità". Questo episodio dimostra come Capuana avesse perfettamente compreso le manovre in atto per emarginare la giovane moglie e cercò di contrastarle, riconoscendo e valorizzando pubblicamente il suo talento e il suo spirito pionieristico.
La vicenda di Adelaide Bernardini è esemplare delle difficoltà incontrate dalle intellettuali donne della sua epoca. La sua figura mette a nudo l'arbitrarietà di una critica letteraria che, nel caso delle scrittrici, privilegiava i pettegolezzi biografici al giudizio estetico, e l'esistenza di una fitta rete di rapporti maschili che determinava successi ed esclusioni. Il suo rifiuto di sottomettersi alle imposizioni di potenti figure come Pirandello e Marinetti, e la sua fierezza nel rispondere agli attacchi come quello di Frontini, la ritraggono come un'antesignana della lotta per l'autonomia e il riconoscimento artistico femminile.