Gli
Arabi furono in Sicilia nei secoli IX e X.
Amarono tanto questa magica terra, che la considerarono la loro perla
più preziosa, la perla del Mediterraneo. Per essi la Sicilia
divenne il giardino più fiorente e Palermo una delle capitali più
belle di quel tempo, e anche molto oltre. E cantarono questa loro
terra: una terra da non dimenticare! E quando gli eventi storici li
costrinsero ad abbandonarla, piansero le loro lacrime più cocenti e
amare. Per l'Editore Mondadori, tra i Poeti dello Specchio, è
apparso un bel volume dal titolo seducente:
impressioni
di Vittorio Morello
POETI
ARABI DI SICILIA. Vi sono i versi più belli mai concepiti dagli
Arabi, nella versione di poeti di grande rilievo come Mario Luzi,
Valerio Magrelli, Edoardo Sanguineti, Patrizia Valduga, Antonio
Porta, Maurizio Cucchi, Giovanni Raboni, Toti Scialoja, Giovanni
Giudici, Jolanda Insana, Cesare Viviani, Elio Pagliarani, Giorgio
Manganelli, Emilio Isgrò, Biancamaria Frabotta, Alfredo Giuliani,
Franco Fortini, Ignazio Buttitta, Andrea Zanzotto. Gli Arabi si
trovarono ad ispirarsi in un ambiente saturo di cultura greca e vi
crearono le loro liriche più altisonanti: era la fiamma della loro
anima mediterranea, ebbra di sole e di mare, di terre rigogliose, che
cantava per l'eternità. È bene tenere presente che l'influsso di
chiaro vibrante sapore arabo si innesta su una forte tradizione
greco-latina, creando una particolare sonorità di linguaggio, che si
è poi riflessa nel mondo cortese dei musici, cantori e giullari
dell'epoca normanna e di quelle successive. Penso che i poeti
italiani, incaricati di curare le versioni dai testi arabi, abbiano
rispettato il più possibile la particolare sonorità sopraccennata,
cercando con cura e amore le parole più adatte ad esprimere il
pensiero dei poeti arabi di Sicilia. Ora i poeti arabi del volume,
con a fianco i curatori delle versioni, in brevi selezioni. Emerge da
testi e versioni la fiamma mediterranea.
MUHAMMAD
IBN AL-QUTTÀ (Maurizio
Cucchi) "Aiuta
il liquore e ti dà gioia, / cessa dunque di cavalcare / i giovani e
forti cammelli. / Non versare più
lacrime / su un luogo di bivacco / già ormai distrutto..(Valerio
Magrelli) "Se
è tempo di delizie, ne approfitto, / poichè lo stesso uomo che si
sveglia al mattino / forse non giungerà fino alla sera."
"E
se non la raggiungo in questa vita / sarò presso di lei nel buio
della tomba."
IBN
AT-TUBI (Valerio
Magrelli) "La
tua bellezza
iscrive due parentesi / sulle tue guance, e sulle sopracciglia / due
ondulate 'enne' ."
"Così
questa scrittura / reca un senso sottile / e dona agli occhi più
concentrazione."
(Toti Scialoja) "Nella
sua bocca spiccano perle / chiuse nel cerchio della corniola."
"Acuminate
lame di ciglia / sono una spada fine a due tagli."
"Un
solo bacio su quella bocca / apre il sentiero della paura."
IBN
AL-KHYYAT
(Maurizio Cucchi) "Benchè
sia io ormai giunto a età matura / non puoi desiderare che
dimentichi. / Sono chi hai conosciuto / come tuo primo amore."
"Per
il mio scopo viaggio nella notte / come di notte viaggiano le stelle
/ e tra la gente c'è chi si addormenta / e chi viaggia nel
mantello."
AT-TAMINI
(Giovanni
Raboni) "Non
è una casa per me il deserto / ma è nel deserto che l'amato giace."
"Dolce
mi è in te l'amara notte / quanto amara mi è in te la dolce luce."
MUHAMMAD
B. QASIM B. ZAYD (Franco
Fortini) "E
tu che hai nella bocca le dolcezze / uno dei tuoi malati ti domanda,
/ che dalla bocca tua ne beva un sorso."
"Quanta
guerra per te, notte su notte, / e quanti assalti disperati! Quanti /
i desideri di te, gli sgomenti..."
MAGBAR
B. MAGBAR (Mario
Luzi) "La
separazione è dura a sopportare / lascialo andare con il ricordo
del commiato / e promettigli ciò che lo farebbe vivere / un delicato
vincolo un incontro / o sembianza perfetta fra le lune / e splendore
/ di quel che sotto il velo si nasconde..."
ABÙ
ALÌ AL-HUSAYN (Valerio
Magrelli) "Forse
un calice conico ricolmo di bevanda / brilla come la luce del
mattino."
"Non
credere, la lacrima dell'occhio / ha la stessa sostanza del
mio sangue, / è solo il mio sospiro che la fa uscire fuori."
ABÙ
L-QASIM'ABD AR-RAHMAN
(Valerio Magrelli) "Oh,
quanto è bello un lampo che
balena / sopra la terra! Quanto è dolce una visione / che visita la
notte per l'unione / tra noi due."
ABÙ
ABD ALLAH B. SADUS (Toti
Scialoja) "Interminabile
notte fino a parere eterna / senza speranza dell'alba nè di luce per
sempre..."
ABD
AL-AZIZ AL-BALLANUBI (Valerio
Magrelli) "Ti
avevo custodito dentro la mia pupilla, / ma quando l'occhio pianse
volli metterti / vicino a Dio, nel cuore del mio cuore."
ALÌ
AL-BALLANUBI (Giovanni
Giudici) "Al
tramonto bevemmo il sole d'un bel vino / che portò la sua luce al
sole dell'aurora..."
(Jolanda Insana) "La
spada del suo sguardo trapassò il mio cuore / e il sangue cola e
rosseggia sul suo viso."
(Valerio Magrelli) "Gioisci
delle arance che raccogli: / dalla loro presenza viene gioia."
(Patrizia Valduga) "Del
mio turbante coronandola / senza velo la guardai."
"E
le intessei drappi preziosi / e tutta la drappeggiai."
"Ricamai
segni ma il presagio / temetti e li cancellai."
"E
fummo preda delle coppe, / svanì il liuto più che mai."
(Cesare Viviani) "L'amore
non è che un sentiero rischioso, / un laccio in cui vi si scivola."
"e
in quest'ombra la giovane minuta gazzella / cattura il leone della
foresta."
I
poeti arabi della Sicilia amano l'amore, amano la vita, amano la
terra, il mare, il cielo, amano la Sicilia. Amano la loro magica
terra. Chiudiamo con due versioni in vernacolo siciliano:
IBN
HAMDIS (Ignazio
Buttitta) "l'aurora
porta lustru nno scuru / comu un mureddu sudatu da cursa..."
"suspiru
versu la me terra..."
(Emilio Isgrò) "Ah,
mari, mari tintu, / è tuttu a li to spaddi 'u paradisu."
Sicilia, Sicilia, la perla del Mediterraneo!