Musicista, compositore, direttore di orchestra e di banda .
Fu allievo di Francesco Paolo Frontini, che lo inizio, tra l'altro, allo studio dei classici della musica e gli rivelò i valori culturali e sociali della musica popolare: due poli, questi, tra i quali si svolse poi la sua attività artistica, con decisa prevalenza del secondo.
Giovanissimo si cimentò nell'opera lirica con una Elvira da Montefeltro cui seguirono nel corso degli anni composizione d'ogni genere, dai poemetti sinfonici alla musica da camera, dagli intermezzi lirici alle musiche liturgiche, dagli inni patriottici alle operette.
Nel 1910 a Malta, dove si trovava per motivi professionali (direttore sostituto dell'orchestra del Real teatro e direttore delle filarmoniche « Rohan » e « Vilhena » ) e dove aveva sposato la concertista d'arpa Anna Battista, che perdette giovanissima, compose l'ormai celeberrima « mattinata » ...e vui durmiti ancora, romanza di sapore squisitamente siciliano con cui si inizia quella vastissima produzione di composizioni etnofoniche che fecero di lui un classico del genere, al punto che e quasi nel suo nome che la Sicilia musicale si riconosce (la canzone Sicilia bedda e divenuta addirittura una sorta di inno nazionale dei siciliani): e davvero egli interpretò musicalmente l'anima del popolo siciliano.
Notevole la sua attività professionale come concertatore e direttore in varie stagioni liriche in Italia e all'estero e come direttore del coro e maestro sostituto al teatro Massimo Bellini di Catania. Insegnò musica e canto negli istituti scolastici statali, fondò e diresse l'istituto musicale annesso al reale ospizio di beneficenza di Catania e diresse la scuola musicale dello stesso ospizio.
Nel 1929 fondò il gruppo folkloristico « Canterini etnei » che sotto la sua direzione raggiunse alti vertici artistici e consegui straordinari successi e primati assoluti in tutti i concorsi del genere. Compose le musiche per dieci drammi dialettali siciliani che furono rappresentati con alterna fortuna nell'isola e nel continente.
Mori a Siracusa dove era stato ancora una volta chiamato per istruire e dirigere i cori delle rappresentazioni classiche.
A. COR.
Opere:
Cali, Gaetano Emanuel - Lierre : Valse lente, pour piano - Milan - 1914
Emanuel Cali, Gaetano - Album di 12 canzoni popolari siciliane / [musica di] Gaetano Emanuel-Cali - Firenze -
Cali, Emanuel Gaetano - La vo : ninna nanna siciliana / musica di G. Emanuel Cali ; versi di F. Impellizzeri - Catania stampa Roma - 1931
Cali, Gaetano Emanuel - Taormina : Canzone-tango [per canto e pianoforte]. Versi di A. L. Emmanuele - Catania Firenze - 1930
Cali, Gaetano Emanuel - Danza dei colori : One-step [per pianoforte] - CataniaFirenze - 1928
Cali, Gaetano Emanuel - Capelli Neri : Canzone tango per pianoforte con testo. Parole di Giuseppe Gargano - Firenze - 1928
Cali, Gaetano Emanuel - Primavera Siciliana : Canzone per canto e pianoforte. Versi di G. Formisano - Firenze -
Cali, Gaetano Emanuel - E non ritorna piu... : Canzone per canto e pianoforte. Versi di Pietro Guido Cesareo - Firenze - 1922
Cali, Emanuel Gaetano - Sicilia 'ncantata : canzone siciliana / musica di Gaetano Emanuel-Cali ; versi di Giuseppe Olivieri - Catania Firenze - stampa 1933
Emanuel Cali, Gaetano - I want to go to Sicily : [per canto e pianoforte] / words by Daniel V. Valenfort - Firenze - 1927
Emanuel Cali, Gaetano - Siciliana : One-step [per orchestrina] - Catania - [1929]
Emanuel Cali, Gaetano - Danza dei colori : One-step [per] orchestrina con pianoforte conduttore - CataniaFirenze - 1928
Emanuel Cali, Gaetano -E vui durmiti ancora - video ] : mattinata siciliana per pianoforte, con testo / versi di Giovanni Formisano - Catania-Firenze - 1927
Emanuel Cali, Gaetano - Sicilia bedda! : Versi di Sebastiano Grasso - Catania - 1929 Firenze
Emanuel Cali, Gaetano - Siciliana : Canzone one step [per canto e pianoforte] - CataniaFirenze - 1929
Emanuel Cali, Gaetano - Two-step dei monelli : [per] orchestrina con piano - CataniaFirenze - 1930
Ultimo colloquio col Maestro Frontini
.........Ci trovavamo spesso, nel vostro studio, insieme col povero Emanuel Calì. E le ore scorrevano lietamente. I vostri occhi, posandosi su ognuno di noi, sembravano accarezzarci paternamente.
-~ Siete i miei più cari amici - ci dicevate spesso.
Poi Emanuel Calì morì, Fu uno schianto pel vostro cuore paterno.
Quando ci si rivide, dopo la disgrazia, non trovammo parole. Soltanto dopo un poco che ci guardammo stringendoci fortemente le mani, mi buttaste le braccia al collo e mi diceste stringendomi sul vostro cuore:
- Ora non mi resti che tu solo. - E piangemmo entrambi..(continua)
Francesco Pastura, 1939
Nessun commento:
Posta un commento