Francesco Paolo Frontini (Catania, 6 agosto 1860 – Catania, 26 luglio 1939) è stato un compositore, musicologo e direttore d'orchestra italiano.

«Bisogna far conoscere interamente la vera, la grande anima della nostra terra.
La responsabilità maggiore di questa missione dobbiamo sentirla noi musicisti perchè soltanto nella musica e nel canto noi siciliani sappiamo stemperare il nostro vero sentimento. Ricordatelo». F.P. Frontini

Dedicato al mio bisnonno F. P. Frontini, Maestro di vita. Pietro Rizzo

giovedì 6 novembre 2014

Filippo Liardo (Leonforte, 1 maggio 1834 – Asnières, 19 febbraio 1917) è stato un pittore italiano

Disegno di F. Liardo - Collezione Francesco Paolo Frontini

FILIPPO LIARDO
Nacque a Leonforte da Salvatore e da Rosalia Pappalardo, catanese, il 1° maggio del 1840. A venti anni lo troviamo a Palermo, avviato alla pittura; ma era quello il sessanta, l'anno dei Mille, e Liardo, indossata la camicia rossa, tra una schioppettata e l'altra, gettò le basi del quadro "Il bombardamento di Palermo" col quale, cinque anni appresso, tenterà la conquista di Parigi.
Sebbene in un volume uscito in Francia nel 1803, "Nos peintres, dessinés par eux mèmes", egli abbia tracciato un vivacissimo ritratto di se stesso, poco conosciamo del periodo che va dai primi tentativi palermitani al viaggio a Pariggi. 
Sappiamo solo che, promosso ufficiane sul Volturno e sciolto l'Esercito garibaldino, Liardo rimase a Napoli a studiare, probabilmente iscritto in regola a quell'Accademia; che nel '64 espose a Firenze e che l'anno appresso si presentò a Parigi col "Bombardamento" anzidetto e con un gran numero di disegni colti dal vero durante la meravigliosa Epopea. Il successo gli arrise e i maggiori giornali illustrati del tempo:"L'illustrazione" di Londra e "Le monde illustre" ai quali si aggiunse poi "La vie elegante", lo presero come disegnatore-reporter, a fianco dello spagnolo Daniel Urrabieta y Vierge, il famoso illustratore del "Pablo di Segovia" e dei primi capitoli del "Don Chisciotte". Nel '66 rieccolo ancora in Italia, dove segue le sorti garibaldine nel Trentino (un ritratto ad olio del Generale ed una mirabile raccolta di disegni di guerra furono il frutto di quella sfortunata campagna), e nel '70 a Roma, dove dipinse tre ritratti di principesse di Casa Borghese. Dopo, si stabilì definitivamente a Parigi e vi morì settantenne; pare in miseria.
Come disegnatore di riviste e di giornali illustrati, Filippo Liardo fu un osservatore della realtà brioso, tal'altra lirico, sempre acuto e, per necessità di cose, velocissimo, inquantochè il pubblico chiedeva sempre più forti e nuove sensazioni e l'avvento dell'istantanea e delle riproduzioni fotomeccaniche era ancora di là da venire. Come pittore, ligio all'insegnamento del primo Morelli,ne seguì le orme nobilissime e si accostò ai maggiori esponenti del periodo aureo della pittura francese.
Dei quadri non dispersi nel periodo della Comune, il migliore di quelli conservati in Italia è "La sepoltura garibaldina", oggi nella Galleria d'Arte moderna di Palermo. Sala G
N.266 - Filippo Liardo:  "La bufera" - proprietà, senatore Pasquale Libertini.
Estratto dal catalogo:"MOSTRA RETROSPETTIVA DELLA PITTURA CATANESE"
Catania - Castello Ursino 1-31 ottobre XVII - XVIII
"La sepoltura garibaldina"

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F. Liardo