Con queste poche righe voglio ricordare la zia Angioletta che, da donna di carattere, seppe sostenere il peso della famiglia Frontini, dopo la morte prematura della madre.
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.........sono speranze deluse, sono documenti di un'anima giovanile, che, disdegnosa da qualsiasi ipocrita involuzione di frase e di pensiero tutta quanta si schiude e si mostra nella sua completa nudità e perciò bisogna ascoltarla. ........
....Angioletta Frontini fa parte di quei pochi che piangono non per correr dietro alla moda, per mostrar sentimenti emotivi che in verità non si hanno, ma per ubbidire a un irresistibile bisogno di sciogliere in canti, tutto lo schianto de la loro anima rattristita.
Oh ! così l'amor mio
si cela lentamente
fra i veli de l'oblìo.
......La forma non ha pretese auree; è modesta e d'una semplicità sorprendente; e ciò si deve all' ispirazione che non manca, se si tolgono pochi versi che sanno di voluto e di stentato; anzi qualche sapore arcadico non manca, come in Dissero i fiori; ma in cambio Grido di Morte, e Rose spiccano voli che s'accostano a una classica bellezza. Del resto Angioletta Frontini è ammirevole per la sua naturale e spontanea franchezza e per l'esuberanza di sentimento che ora è amore:
amore cullami tutta ridente,
fra amplessi teneri, forti, tenaci,
or è pietà verso i derelitti:
Ingrata sorte
ancor che aspetti '?... dammi la morte !
cade sfinito
irrigidito !
ed ora è un senso di orrore per la morte ch'ella crede le sogghigni a distanza :
Deh ! non mi prendi fra' neri lacci,
tutta m'agghiacci.
L'ultima lirica, Sogno di Primavera, ci fa sperare che ella gitti il nero velo del dolore e torni alla vita, e sorridente, e orgogliosa della propria giovinezza.
e fremiti di amore
mi cullano di sogni
m'avvincono a la vita !
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Lettera di Mario Rapisardi del 1911
se oggi "scriviamo" è anche merito suo.
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