«Io preparo le valige per il viaggio nell'ombra, e la notizia d'un tuo lavoro sulla mia vita mi giunge grata come il saluto d'un buon amico al momento della partenza. |
La mia vita è povera d'avvenimenti, e chi ha la generosa idea di narrarla, ha da contentarsi di uno studio sullo svolgimento delle mie opinioni, dei sentimenti, degl'ideali che hanno guidato la mia vita e che tutti si trovano riflessi nei miei libri. |
D'inedito non intendo di lasciar nulla. |
Le molte lezioni scritte, non avendo più il tempo e la pazienza di farne un libro, le distruggerò probabilmente. Più che all'erudizione e alla filosofia io, in qualità di professore, mirai sempre all'educazione del carattere, cavandone gli esempi dalla nostra « storia letteraria ». |
Nient'altro di me saprei dirti; la mia modesta vita non merita molte parole, la descrizione che ne farà il principe dei biografi gioverà, spero, a far ricredere parecchi sul conto mio, a diradare la fosca leggenda, di cui mi hanno ravvolto i nemici, a far constatare che il diavolo non è poi così brutto come si dipinge, a servir di guida onesta e autorevole a coloro che avranno curiosità di conoscermi». "Eccomi dunque all'opera, senza l'aiuto diretto dell'amico, che io spero, del resto, conoscere abbastanza". |
Nessun commento:
Posta un commento