Francesco Paolo Frontini (Catania, 6 agosto 1860 – Catania, 26 luglio 1939) è stato un compositore, musicologo e direttore d'orchestra italiano.

«Bisogna far conoscere interamente la vera, la grande anima della nostra terra.
La responsabilità maggiore di questa missione dobbiamo sentirla noi musicisti perchè soltanto nella musica e nel canto noi siciliani sappiamo stemperare il nostro vero sentimento. Ricordatelo». F.P. Frontini

Dedicato al mio bisnonno F. P. Frontini, Maestro di vita. Pietro Rizzo

martedì 14 settembre 2010

Questa lotta indecorosa non di principi ma di persone, non di partiti ma d'individui...

Questa baraonda elettorale, questa lotta indecorosa non di principj ma di persone, non di partiti ma d'individui, giova pure a qualcosa : ci dà la misura della politica e della morale italiana in questa agonìa del secolo.
I partiti si scindono, si suddividono, si sminuzzano in un bulicame di esseri anfibi che lottano e s' addentano l' uno con l' altro ; tutti vogliono tutto ; l' egoismo è lo stato, il tornaconto è l' ideale.
Da per tutto l' impotenza che coccoveggia il potere : unica leva l' ambizione, unica arma l' insidia.
La politica si muta in casistica di teologanti ; la morale in esercitazione di retori ; la legge in cavillazione di legulei ; l' arte e la letteratura in raffinatezze smancerose e voluttuose di dilettanti e di rimbambiti; le vecchie Muse, rimbellettate e rimpiccicottate, colanti tutte di bava e dì sanie, hanno imparata l' alta scuola nei casini e l' insegnano ai ragazzi stemprati dall' amor solitario e agitati da un erotismo infecondo.
La critica mimiziosa, espressione ultima dell'ingegno e del carattere della borghesaglia putrefatta, s' è impadronita di tutte le manifestazioni della vita.
I vermi trionfano.
Ricostituiamo i partiti, si grida. Illusione o frode.
Per ricostituire i partiti bisogna ricostituire i caratteri.
I partiti si sono disgregati e disfatti, perchè i nostri uomini politici non hanno più fede in un ideale qual sia: mancano cioè di carattere.
Senza fede in un alto ideale di libertà e di giustizia sociale, senza la virtù del sacrificio di tutte le proprie forze a questo fine, ogni ricostituzione di partiti è un sogno. Si avranno fazioni e sètte, tutt'al più ; mobili gruppi d'individui legati da un interesse effimero, che si sposteranno e si confonderanno e si sparpaglieranno da un giorno all'altro a un mutar di vento.
Da questa babilonia di interessi privati, mascherati dalla commedia del patriottismo, non può sorgere che il governo-monopolio, un'accozzaglia di elementi diversi, tenuti insieme dall' ambizione e dall' avarizia, pronti a trasformarsi di bianchi in neri, pur di serbarsi al potere : un mostro da sette od otto trombe aspiranti, dalle branche innumerevoli, sparse tutte d'innumerevoli coppette.
È lo stato - monopolio, che tutto vuole per sé : un privilegio immane.
Non si giova della violenza, ma dalla frode ; vuole assorbire e distruggere tutto, ma legalmente : la legge è la sua maschera.
I ministri e i così detti rappresentanti del popolo (di quale?) rappresentano la commedia del Patriottismo.
Si adunano quali rappresentanti del popolo, sì squadrano, fan quattro chiacchere, si bisticciano, vengono a' capelli : e, recitata ciascuno la sua parte, sia di tribuno o di lanzichenecco, sia di legislatore o d' apostolo, si fanno la riverenza, e, ghignando del popolo e di sé stessi, torna ognuno alle proprie faccende.
Ha distrutto parecchie industrie private, facendosene appaltatore, cioè sfruttatore irresponsabile.

Ora delle cose del corpo vuol salire a quelle dello spirito : dal sale e dai tabacchi alla istruzione.
Vuole innalzare il livello della nazionale cultura, lui !
E come ? Restringendo il numero delle scuole.
Bel metodo d' illuminare, spegnendo i lumi !
L'istruzione diventerà un privilegio dei ricchi.
Avremo l' istruzione aristocratica !
Per potere esercitare il nobile mestiere di medico o di avvocato bisognerà procurarsi un diploma nelle città privilegiate. Chi non ha gambe da recarvisi e quattrini da mantenersi, crepi ; o vada a zappare la terra.
E gli apostoli legalitari pensano intanto e si arrabattono e si accoltellano per ricostituire.......che cosa ? i partiti o sé stessi ?
Non ricostituiranno un bel nulla. Il popolo lo comincia a comprendere, e un giorno o l'altro farà da sé.


"Ho creduto e crederò sino allultimo istante che flagellare i malvagi e smascherare gli ipocriti sia opera generosa e dovere massimo di scrittore civile." M. Rapisardi

Tratto da, Mario Rapisardi - Pensieri e giudizi / con l'aggiunta delle Odi Civili e degli aforismi di L. A. Seneca e P. Siro,a cura di A. Tomaselli - G. Pedone Lauriel, 1915, Palermo

3 commenti:

  1. Alla lettura questi scritti composti anche a distanza di un secolo, hanno la capacità di essere quanto mai attuali. Di fronte a questi sorge spontaneo chiedersi se sia stata una virtù dell’autore quella di aver visto con lungimiranza ciò che noi oggi viviamo oppure, più realisticamente, se siamo ancora nelle identiche condizioni sociali, politiche ed economiche del tempo in cui lo scrittore annotava i suoi pensieri.

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  2. Gentile signor Rizzo,
    non avendomi Blogger fornito il suo indirizzo email, le posto qui il mio ringraziamento per il sito su Mario Rapisardi che così amorevolmente cura e anche per questo combattivo blog dedicato al suo illustre suo antenato. Mi laureai a Palermo, or sono quarant'anni, con una tesi sul nostro amato poeta, leggendone l'opera in Biblioteca o in libri lì presi a prestito, onde copiai a mano le parti utili al mio trattare e scrivere. Era il settanta e ne amavo specialmente il sentimento sociale, l'ardore rivoluzionario e la generosa utopia dell'Atlantide. Ora lei me lo restituisce pressochè intero, allietando la mia senescenza. Ancora grazie! Salvatore Lo Leggio

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  3. La ringrazio. Comunque, il mio indirizzo è nel profilo.

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