Frontini Martino, contrappuntista valentissimo nato in Catania nel 1827 ed ivi morto il 7 novembre 1909.
Fu il maestro dei tanti maestri catanesi che ebbero nome stimato nella seconda metà del secolo scorso, molti dei quali gli rimasero gratissimi, e si mostrarono orgogliosi di avere imparato l'arte musicale dal Maestro Frontini.
Istituì la Banda Municipale e ne fu direttore per più di 30 anni: diresse anche la Banda del R. Ospizio di beneficenza.
Compositore di gusto squisito, produsse un numero notevole di pagine musicali che lo ricorderanno sempre in tutta Italia, come uno tra i meglio ispirati autori di melodie e di ballabili, specialmente di valtzers, in cui fu riconosciuto insuperabile come Straus.
Scrisse ancbe opere liriche e coreografiche che ebbero successi magnifici
Di Lui abbiamo l'opera in tre atti Marco Bozzari, assai lodata dal grande maestro Pacini, che aveva stima immensa del nostro Martino Frontini, e lo ebbe gradito ospite nella sua villa di Pescia.
Abbiamo inoltre il Fatima, azione coreografica, e la Rivolta dell'Olimpo, operetta fantastica riuscitissima; e poi infiniti pezzi da concerto per orchestra, per banda, melodie da camera, ballabili, ecc.
*La Sicilia Intellettuale contemporanea 1911
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Il corpo musicale civico - Rivista del comune di Catania gennaio-febbraio 1933
(...)Dal verbale di seduta consiliare del 6 luglio 1861, sopra menzionato, sorge, per la prima volta, per il nostro Corpo Musicale civico, il nome di « Banda Musicale».
Ne era direttore, in tale periodo, il M° Martino Frontini, padre dell'illustre musicista vivente, nostro concittadino, Comm. Francesco Paolo. La nomina definitiva a direttore il Frontini l'ebbe nel settembre 1861, perché nella seduta consiliare dell' 11 di quel mese, il Consiglio Comunale affidava al Frontini, quale Direttore della disciolta Banda, l'incarico di « ricostruirla».
Dunque, nonostante che la data ufficiale di nomina del Frontini a direttore sia quella dell'11 settembre 1861, il Frontini deve esserlo stato parecchio tempo prima, tanto che nel '60, quando le truppe della Guardia Nazionale di Catania si recarono a Siracusa per prende possesso di quella città sgombrata dai Borboni, la quale, in quella circostanza era già sotto la regolare direzione del Frontini, che prese personalmente parte a quella specie di spedizione.
E che la Banda dovesse esistere parecchio tempo prima del '60 si desume da altre circostanze.
Già l'Archivio Musicale della Banda, al Teatro Bellini, offre qualche partitura per «picco!a banda , che rimonta a qualche decennio prima. Una «Marcia funebre, del M° Concetto Vezzosi porta la data del 6 marzo 1851, ed il Vezzosi era Vice-direttore della Banda al tempo in cui ne era direttore il Frontini.
Anche i Maestri F.lli Nicolò e Carlo Sardo sembra che abbiano diretto, in questi albori, la
banda Nazionale (sin dal suo sorgere e per oltre un ventennio, il popolo la chiamò sempre Banda Nazionale ). Vi fu, in quel tempo, un valente maestro a nome Martino Pappalardo, il quale, dopo la partenza dei F.lli Sardo, si interessò moltissimo delle sorti della Banda che, frattanto, si era sciolta. E poiché la cittadinanza reclamava i suoi bravi concerti pubblici, vi fu un tentativo di formazione di un'orchestra, che si provò, forse più di una volta, ad eseguire concerti in piazza sotto la direzione del detto Pappalardo, il quale era allora definito dalla Autorità Cittadina:
« maestro di tutti i professori di orchestra di questa città .
Pare altresì che precisamente in questo periodo di tempo, Giuseppe Verdi, lavorando ai suoi
« Vespri Siciliani si rivolgesse al detto Pappalardo per avere qualche motivo popolare siciliano.
Ora, se pensiamo che i «Vespri» nacquero nel 1855 e che il detto Pappalardo fu, da quell'anno, per parecchio tempo assente da Catania, si può credere che la Banda Musicale già esistesse prima di tale data.
Se non sono facilmente documentabili le notizie intorno alla banda, prima del 1860, dal '61
Difatti, avuta la nomina definitiva a direttore, nel settembre '61, il Frontini volge tutte le sue cure al Corpo Musicale, che, come sopra si è ricordato, dal popolo era chiamato « Banda Nazionale oppure « Banda Nazionale della Guardia Nazionale ».
II Frontini, con valido interessamento dell'autorità municipale, si accinge subito a formare una grande Banda, tanto che verso il 1865 c'è già un organico di 54 elementi, numero veramente imponente per quei tempi. E se a ciò si aggiunga che, allora, vi erano paghe mensili da L. 20 a L. 67 e che il Maestro direttore era remunerato con lo stipendio di L.100 mensili, possiamo comprendere in quanto onore e in quanta considerazione fosse tenuta la Banda cittadina. Essa accoglieva elementi di primo ordine. Dalle Bande militari affluivano, a getto continuo, suonatori assai provetti, e ancora si ricordano solisti di eccezione, quali i flautisti Giovanni Spampinato Torrisi, il clarinista Antonio Martinez ed il celebre Carlo Sardo, straordinario suonatore di cornetto, i quali, anche isolatamente, tenevano concerti da camera nei paesi vicini
Con tali elementi e con un direttore quale era il Frontini, - coadiuvato per molto tempo dal M° Vezzosi - la Banda Musicale teneva sempre alto l'entusiasmo del popolo, il quale, non pago di assistere ai pubblici concerti, si accalcava anche alle prove, tanto che il M.° Frontini fu costretto, per il normale svolgimento della preparazione dei concerti, a richiedere l'intervento di una Guardia Municipale, perché questa impedisse 1' affluire del pubblico nella «Sala delle ripetizioni ».
E che i pubblici concerti della Banda Municipale fossero tenuti in grande considerazione dal pubblico - che non era costituito soltanto dalla massa popolare - si rileva dal fatto che i più illustri musicisti catanesi dell'epoca confortano e propugnano, con la loro piena ed incondizionata adesione, lo sviluppo della Banda.
Difatti, il M.° Pietro Platania, che fu Direttore dei Conservatori Musicali di Palermo e Napoli; il M.° Pietro Antonio Coppola, il quale, dopo il suo ritiro da Lisbona, fu per parecchio tempo soprintendente municipale per tutto quanto riguardava manifestazioni musicali cittadine; i M° Antonino Gandolfo, operista molto stimato; il M°Rosario Spedalieri, Direttore stabile dell' orchestra del Teatro Municipale, e molti altri, frequentando assiduamente, quando erano in città, i pubblici concerti, mostrarono sempre la più viva simpatia e prodigarono i loro più larghi consensi alla Banda municipale.
Assunta, pertanto, a tali fastigi, la Banda comunale seguiva laboriosamente la sua via.
Autorità municipali, prefettizie e politiche, favori popolari, attenzioni e benevolenze di
illustri rappresentanti dell'Arte e delle Lettere, tutta si può dire, la cittadinanza seguiva con legittimo orgoglio, lo sviluppo istituzione, la quale, sia per quello che offriva alla città, sia per i successi che otteneva nelle sue frequenti gite, nei paesi e nelle cittadine della Provincia e fuori di questa, rappresentava un potente ed efficace mezzo di divulgazione e di educazione musicale.
La Banda continuò, così, per la sua diritta via, quando nel 31 gennaio 1872, al Consiglio comunale vien fatta la.... melanconica proposta della trasformazione di essa in « Filarmonica ».
II Consiglio rimanda la discussione ad altri seduta. Si insiste di nuovo, dopo un anno, nella seduta del 17 gennaio 1873, ma il Consiglio rimanda ancora, con l'impegno, però, che la giunta presenti un progetto di trasformazione della banda in Orchestra .
Nella seduta del 27 maggio 1873 non si prende ancora alcun provvedimento.
Si rinvia il provvedimento ancora una volta e si giunge, così, al 1875, quando, nella seduta del 21 giugno di quell'anno, affermata, dalla maggioranza dei Consiglieri, 1a massima che l'Orchestra richiede maggiore spesa, è messa ai voti la proposta della più volte sostenuta trasformazione, la quale viene respinta con voti 14 contro 6. E la Banda municipale continua ancora la sua strada tra il sempre crescente consenso della Cittadinanza.
Nel 1882, sotto la direzione del Frontini, si reca a Roma in occasione del Pellegrinaggio Nazionale per il Re Vittorio Emanuele II e tiene due applauditi concerti al Plincio: avvenimento, questo, senza dubbio molto importante - e non unico - per l'entusiasmo che, a memoria di molti, quei due concerti riuscirono a suscitare.
Verso il 1890, dopo circa 35 anni di ammirevole direzione, il Frontini è costretto, per ragioni di salute, a trascurare un po' la Banda, la quale, difatti, dal 1890 al '92, attraversava un periodo di decadenza; fin tanto che, collocato a riposa il Frontini, viene nominato, il 25 luglio 1893, nuovo direttore del Corpo Musicale il M.° Domenico Barreca.